DICHIARAZIONE

DICHIARAZIONE
SOTTOSCRITTA DALLE ASSOCIAZIONI
PRESENTI ALLA TAVOLA ROTONDA

27 SETTEMBRE 2011

Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Piazzale Aldo Moro, 5 – Roma
Facoltà di Giurisprudenza, aula V.

Le persone sorde vivono in una società formata in prevalenza da persone udenti. Per
questo devono superare costantemente barriere nella comunicazione solo apparentemente
invisibili. Per garantire l’accesso all’informazione e alla comuni,cazione va tenuta presente
l’eterogeneità delle persone sorde, così come le necessità specifiche di ciascun individuo
con sordità.
Le persone sorde, infatti, non sempre hanno accesso alle informazioni e alla
comunicazione con l’ambiente circostante, sia perché non dispongono di servizi di
interpretariato in lingua dei segni – per coloro che la utilizzano – sia perché non dispongono
degli strumenti di appoggio necessari per rendere accessibile la comunicazione orale.
La Legge dovrebbe riconoscere le differenti esigenze delle persone con deficit
uditivo e garantire la possibilità di scelta tra le varie diverse strategie comunicative, per
riconoscere il diritto ad essere informate in modo corretto ed esaustivo sui metodi di
comunicazione verbale (scritta e parlata) e sull’uso delle lingue dei segni, considerando il
fatto che questi non sono in opposizione od antitesi.
Questa Legge dovrebbe essere redatta seguendo il principio della libertà di scelta,
senza discriminazioni per non favorire una scelta piuttosto che un’altra.
Allo stato attuale, in ambito sociale e scientifico, le lingue dei segni sono state
riconosciute da decenni come lingue a tutti gli effetti, proprie delle persone sorde che
optano liberamente per queste modalità linguistiche: le lingue dei segni non possono essere
considerate una mera tecnica. Esse possono essere normàlmente utilizzate per garantire un
pieno accesso all’educazione, ai servizi, alla vita economica e culturale, ai mezzi di
comunicazione e alle nuove tecnologie dell’informazione; allo stesso modo permetton~o il
corretto sviluppo personale e la partecipazione. alla vita sociale delle persone sorde che
scelgono di utilizzarle.
Data l’eterogeneità delle persone sorde, vanno promosse le condizioni affmché la
libertà di scelta e le pari opportunità di ciascun individuo con sordità siano reali e effettive,
rimuovendo gli ostacoli che impediscono o rendono difficile la loro partecipazione nella vita
politica, culturale e sociale. Altresì, va riconosciuto che i poteri pubblici hanno l’obbligo di
prestare a ciascuna persona con disabilità l’attenzione specializzata che richiede per il
godimento dei diritti che la Costituzione riconosce a tutti i cittadini.

Letto e sottoscritto

Dott.ssa Anna Giulia De Cagno, Vicepresidente FLI (Federazione Logopedisti Italiani)

Dott.ssa Irene Vernero, Presidente SIFEL (Societa’ Italiana di Foniatri e Logopedisti)

Dott.ssa Maria Cristina Caselli, Dirigente ricerca ISTC – CNR (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione – Consiglio Nazionale delle Ricerche)

Dott. Ferdinando Di Virgilio, Presidente Associazione La Chiocciolina

Dott.ssa Ersilia Bosco, Psicologo clinico coordinatore Centro Impianti Cocleari Dipartimento Organi di Senso Università “Sapienza” di Roma

Dott.ssa Benedetta Marziale, Coordinatrice Sportello sulla Sordità – ISSR (Istituto Statale dei Sordi di Roma)

Dott.ssa Melania Vaccaro, Presidente VedoVoci

Marcello Cardarelli, Presidente ANIOS (Associazione Nazionale Interpreti Lingua dei Segni Italiana)

Dott. Michele Castiglione, Responsabile Movimento LIS SUBITO!

Si allega in formato PDF con firmatari delle Associazioni partecipanti alla TAVOLA ROTONDA: Clicca QUI

 

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