Manifestazione 25 Maggio – 3 parte
Intervista a Roberto Petrone
Mi chiamo Roberto Petrone e sono tra i responsabili del Gruppo LIS Subito. La nascita del gruppo è davvero recente, è di qualche giorno fa, e totalmente spontanea. I sordi che ne fanno parte hanno infatti capito che serviva creare un gruppo per fare concretamente qualcosa. L’attività di questo gruppo ha avuto una diffusione tale che le persone presenti oggi ne costituiscono la testimonianza. Noi chiediamo il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana, sono anni che lo aspettiamo, le giustificazioni sono finite, non serve aspettare ancora, non vogliamo correre il rischio che non arrivi mai. Ormai si sa che la LIS è una lingua, che viene adottata da una comunità linguistica e culturale, cosa aspettiamo? Perciò chiediamo oggi che venga riconosciuta. Finora lo Stato non ha riconosciuto che ci sono delle persone che usano questa lingua, significa che non ne riconosce il valore, non ne riconosce l’uso nelle istituzioni pubbliche, nella scuola, nel lavoro, nella vita. Un riconoscimento ci permetterebbe di usufruire di maggiori servizi, e innalzerebbe automaticamente la qualità della nostra vita. Ne consegue che oggi ciò di cui chiediamo il riconoscimento è la LIS, non il LMG. Noi rifiutiamo il termine LMG perché non dà nessun valore alla nostra lingua. Del resto neanche i risultati della ricerca scientifica permettono di considerare appropriato questo termine. Noi ci siamo svegliati perché dopo che la proposta di legge è stata approvata dal Senato bastava che la Camera dei Deputati la approvasse allo stesso modo. Invece è stata stravolta, cambiata, noi accettiamo che durante l’iter legislativo ci possano essere dei cambiamenti, siamo aperti a modifiche, ma modifiche così gravi come quelle che hanno portato all’adozione del termine LMG no, queste non le tolleriamo, perché azzerano la nostra dignità, non ci danno rispetto. Noi siamo veramente nervosi e da questo nasce la nostra protesta spontanea.
I parlamentari non vedono il valore di una lingua, vedono una comunità di persone sorde che adottano delle forme di comunicazione di tipo mimico-gestuale. Di fatto la comunità c’è, ma in realtà usa una lingua con delle vere e proprie regole. Loro, poiché non la conoscono, la definiscono un metodo o una tecnica comunicativa, ne danno definizioni insoddisfacenti che noi non capiamo, e la conseguenza del nostro non capire è questa protesta. Vediamo la proposta del termine LMG come una strategia per fare in modo che l’iter legislativo, dopo aver avanzato, torni di nuovo indietro, annullando tutto il lavoro fatto finora. Questo non è possibile!
Noi ci siamo svegliati perché proprio loro, vengono definiti Onorevoli, Onorevoli, ma di cosa? Noi crediamo che il criterio di rappresentanza, nello Stato italiano, debba funzionare bene, invece non va per niente e le persone qui presenti sono molto deluse, perché dopo aver votato per i loro rappresentanti sono loro stessi a calpestarne la dignità. Questo è grave e per questo ci siamo svegliati.
Noi non capiamo cosa pensano di fare, non l’hanno spiegato, sono persone strane. So che alcune di loro provenendo dal settore medico hanno un punto di vista diverso, si concentrano solamente sull’aspetto prettamente uditivo, ci vedono come malati. Noi invece siamo proprio un gruppo di persone che hanno pari diritti di cittadinanza rispetto agli altri, è venuta l’ora che questa sia completa. Quello che sta avvenendo significa che loro non ci riconoscono come persone e questo è veramente grave. Il nostro punto di vista è proprio socioculturale e come membri di una società ci serve il riconoscimento di una lingua; il punto di vista medico non riconosce una lingua. Noi lottiamo per questo.
Vorrei aggiungere che noi ci siamo svegliati anche perché qui in Italia la Convenzione ONU non viene rispettata. Questa Convenzione ha ben 50 articoli e riguarda tutte le persone con disabilità nel Mondo. Ci sono 5 articoli che menzionano specificatamente le persone sorde e uno di questi, l’articolo 21, comma E, in modo chiaro riconosce e promuove l’uso della lingua dei segni. Noi non chiediamo nient’altro che il rispetto della Convenzione ONU.
La Convenzione è stata già ratificata dallo Stato Italiano nel 2009 e noi chiediamo solo che venga rispettato quanto in essa è contenuto.
Prego tutti i giornalisti di usare nei loro articoli il termine ‘sordi’, non ‘audiolesi’. Noi abbiamo faticato e lottato per anni per farci riconoscere nella nostra dignità di persone. Per favore, usate i termini ‘sordo’ o ‘sordi’. La Legge segue questo termine, seguitelo anche voi.
Grazie!