Regione Lazio Sordi: cittadini di serie A

Regione Lazio Sordi: cittadini di serie A

Una giornata storica: dopo tanti anni di battaglie, trepidazione, sudore e fatica siamo orgogliosi di annunciare l?approvazione della nuova legge per la promozione della Lingua dei Segni Italiana presentata alla Regione Lazio dal Consigliere Eugenio Patanè.

Anche la Regione Lazio, come Roma Capitale, si pone al pari degli altri paesi europei, con questa legge i sordi non saranno più cittadini di serie B, ma potranno prendere in mano la propria vita grazie alle buone prassi che la legge permette di avviare, un passo, osiamo dire, rivoluzionario in Italia per il riconoscimento dei diritti delle persone sorde! Per arrivare a questo traguardo, insieme al Consiglio Regionale del Lazio con in testa l?On. Patanè, il Movimento LIS Subito! ha collaborato con le altre associazioni quali ENS Nazionale, ENS regione Lazio, CNR, ISSR, ANIOS, Accademia Europea Sordi e Fiadda, perché come sempre crediamo che l?unione fa la forza!

Alleghiamo il comunicato ufficiale della Regione Lazio:

Il Lazio approva la legge per la promozione 

della Lingua dei Segni Italiana.

E’ stata approvata oggi all’unanimità dal Consiglio Regionale del Lazio la legge, proposta dal consigliere Eugenio Patanè, per la promozione del riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana e la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva. La legge, che può godere di un finanziamento di 500mila euro (2015/2017), prevede l’attivazione in tutti i punti nascita laziali dello screening uditivo neonatale.

La Regione Lazio colma così un vuoto legislativo importante:  a livello nazionale infatti non esiste ancora una legge di riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana, nonostante le molte iniziative di sensibilizzazione e pressione in questo senso promosse.

Il Consiglio Regionale del Lazio, ha fatto oggi  con l’approvazione della legge per la promozione del riconoscimento della LIS  un passo davvero importante, colmando così un vulnus, non solo legislativo, per tutti i suoi cittadini. ” ha dichiarato il Consigliere Eugenio PatanèUna legge che intende dare piena attuazione al diritto di tutte le persone sorde alla comunicazione, all’accesso alle informazioni, alle attività culturali e educativo-formative realizzate sul territorio, ai servizi della pubblica amministrazione, cosi come sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità ratificata nel 2009. Una legge che allo stesso tempo ha tra i suoi obiettivi la prevenzione e la tutela della salute. Nel nostro Paese ogni anno 1 bambino su 1000 nasce sordo: una diagnosi precoce delle disabilità uditive, possibile grazie allo screening uditivo neonatale che verrà attivato in tutti i punti nascita del Lazio, può consentire di intervenire in modo tempestivo e efficace. La giornata di oggi, segna la conclusione di un percorso articolato e ampiamente condiviso, che abbiamo portato avanti insieme a tutti i colleghi del Consiglio Regionale e in particolare agli altri componenti della V Commissione, agli Assessori competenti e alle molte associazioni audite. A tutti va il mio ringraziamento: senza il loro impegno e l’attenzione dimostrata nei vari passaggi, non saremmo giunti al risultato di oggi.”

La proposta di legge 98 “Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua dei segni italiana e per la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva. Disciplina dello screening uditivo neonatale” si compone di 5 articoli.  Promuove il riconoscimento, la diffusione, l’acquisizione e l’uso della Lingua dei Segni Italiana (LIS) nel rispetto dei principi della libertà di scelta e di non discriminazione per le persone sorde, o per i loro familiari nel caso di minori e disciplina lo screening uditivo neonatale.

Nell’articolo 1 viene introdotto il principio di progettazione universale, inteso come la progettazione e la realizzazione di prodotti, ambienti, programmi e servizi utilizzabili da tutte le persone indipendentemente dalle caratteristiche fisiche al fine ultimo di garantirne la massima accessibilità.

Diversi gli interventi regionali previsti (articolo 2) per garantire la diffusione e l’utilizzo della LIS e di tutti gli altri strumenti di accesso  a Istituzioni e/o Enti nei quali sono erogati servizi al cittadino. Tra questi: la possibilità di ricorso alla LIS nei servizi educativi già dalla primissima infanzia (considerando il bilinguismo precoce un vettore importante sia per favorire la costruzione dell’identità, che per garantire un effettivo diritto allo studio); il ricorso alla LIS e alle nuove tecnologie nei percorsi formativi professionali, nei servizi erogati dalle amministrazioni pubbliche locali, nella comunicazione istituzionale; la promozione, l’organizzazione e lo svolgimento di manifestazioni culturali ed eventi di pubblico interesse che si avvalgano dell’uso della LIS.

L’articolo 3 del testo disciplina l’attivazione dello screening uditivo neonatale per la diagnosi precoce delle disabilità uditive in tutti i punti nascita della Regione Lazio, così da poter intervenire in modo tempestivo ed efficace prevenendo possibili problemi di sviluppo relazionale e del linguaggio.

 

Alcuni dati

La sordità in Italia interessa in Italia oltre 70.mila persone, 1 bambino su 1000 ogni anno nasce sordo.

Da una recente indagine ISTAT (Condizioni di salute, fattori di rischio e ricorso ai servizi sanitari – 2012-2013) svolta su un campione di 60.368 famiglie, è emerso che 1.7%  presenta un deficit all’udito. Percentuale che nel Lazio scende all’1.5%. Nella stessa indagine l‘1 per mille della popolazione nazionale e lo 0,8 per mille di quella residente nella Regione Lazio riferisce di avere un?invalidità per “sordomutismo” (quella che, dopo la legge 95/2006, è più correttamente indicata con il termine “sordità civile”).

Nell’ambito di una ricerca del MIUR in cui sono stati presi in esame tutti gli ordini della scuola statale al livello nazionale, è emerso che nell’a.s. 2009/2010 il numero complessivo degli studenti disabili è stato pari a 184.245, di questi il 3.2% presentavano una disabilità uditiva (5.832). Il valore si riferisce agli studenti sordi “certificati”, ossia a quelli che hanno consegnato alla scuola una documentazione sanitaria attestante il deficit uditivo.

Rispetto alla distribuzione degli studenti nei diversi ordini scolastici il numero maggiore di alunni sordi si concentra nella scuola primaria (1.927 unità, pari al 2,79% dell’intera popolazione scolastica disabile) e in quella secondaria di secondo grado (1.933 unità, equivalenti al 4,29% di tutti gli studenti disabili).

Ma è nella scuola dell’infanzia che si evidenzia la percentuale più alta (4.42%) fra tutti gli ordini di scuola nel rapporto fra disabilità uditiva e popolazione scolastica in situazione di svantaggio. Ciò significa che su 100 bambini disabili iscritti alla scuola dell’infanzia 4 o 5 presentano un deficit acustico.

(Fonte: L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità nel sistema nazionale dell’istruzione – MIUR – Direzione generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi 2011).

Dati forniti ed elaborati dall’archivio dello “Sportello sulla sordità” dell’Istituto statale per sordi di Roma

http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglioweb/news_dettaglio.php?id=2060&tblId=NEWS#.VUpdwJOYSf4

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